22,90€
Frutto di una passione antica, nato dalle mani sapienti di gente innamorata della terra natia. Un capolavoro
Certificati: Vino biologico
Denominazione: IGP Puglia
Tipo di Uve: Nero di troia
Allevamento: Spalliera
Affinamento:8 mesi in botti di rovere
Alcool:14 % vol
Note sensoriali: Rosso rubino intenso profumi di frutta a bacca nera con toni di cacao, cannella cumino e ginepro. In bocca avvolgente pieno corposo con un finale equilibrato e lunghissimo.
Abbinamenti gastronomici: Piatti a base di carne, Formaggi a pasta media
Vi è un luogo, poco lontano da Foggia, da sempre presente nella memoria collettiva di questa città nel quale, per indubitabile bisogno di identità storica, i suoi abitanti riconoscono le proprie radici. Arpi, già prima degli anni iniziali della romanizzazione della Daunia, determinava la formazione di una ricca aristocrazia fondiaria che non solo regolava gli aspetti produttivi della città, ma disponeva di un vero e proprio potere politico. La leggenda vuole che Diomede, conclusasi la guerra di Troia, navigasse per il mare Adriatico fino a risalire il fiume Ofanto portando con sé, come ricordo, dei tralci di vite che, piantati sulle rive dell’Ofanto, dettero ori-gine all’Uva di Troia, vitigno autoctono della Puglia.
E’ un vino antico, generoso e deciso, come la terra che lo produce, aspro e morbido, come le note che regala.
Uno Chardonnay equilibrato, dall’aroma fruttato e di colore intenso.
Il Cabernet Sauvignon è un uva di origini francesi ma diffusa in tutto il mondo grazie alla sua adattabilità in ogni ambiente.
Il nostro è coltivato al caldo del Nord Puglia, dando vita a vini dal profumo di grandi frutti rossi maturi.
L’affinamento in rovere francese per sei mesi ha conferito anche note di caffè, tabacco e cacao.
Si consiglia di abbinarlo su carne di agnello, carni con riduzioni alla frutta o piatti a base di tartufo.
Vi è un luogo, poco lontano da Foggia, da sempre presente nella memoria collettiva di questa città nel quale, per indubitabile bisogno di identità storica, i suoi abitanti riconoscono le proprie radici. Arpi, già prima degli anni iniziali della romanizzazione della Daunia, determinava la formazione di una ricca aristocrazia fondiaria che non solo regolava gli aspetti produttivi della città, ma disponeva di un vero e proprio potere politico. La leggenda vuole che Diomede, conclusasi la guerra di Troia, navigasse per il mare Adriatico fino a risalire il fiume Ofanto portando con sé, come ricordo, dei tralci di vite che, piantati sulle rive dell’Ofanto, dettero ori-gine all’Uva di Troia, vitigno autoctono della Puglia.
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